La rivoluzione della “Classe energetica” sul valore di un immobile.

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La rivoluzione della “Classe energetica” sul valore di un immobile.

La classe energetica è un concetto che sta diventando sempre più centrale in relazione alla casa. Ci sono voluti molti anni prima che le persone comprendessero il grande beneficio economico che se ne ricava con una buona coibentazione della propria abitazione. Sicuramente ad accelerare questo fenomeno sono stati determinanti i tanti incentivi statali stanziati nel corso dell’ultimo decennio, ma soprattutto la diffusione di una nuova cultura nei confronti dell’economia green.

Per questo motivo, l’Unione Europea è intervenuta con una direttiva che prevede che tutti gli immobili residenziali in Europa dovranno rientrare almeno nella classe energetica E entro il 2030 e nella classe energetica D entro il 2033. Chi non salirà di classe energetica entro le scadenze, rischierà sanzioni (ancora da decidere) ed una conseguente svalutazione del bene. L’obiettivo è quello di raggiungere gradualmente l’ambizioso obiettivo delle emissioni zero entro il 2050, riducendo in vari step le emissioni di gas che favoriscono l’effetto serra.

Naturalmente il provvedimento sta scatenando molte polemiche, dal momento che entro quelle date in Italia più di 2 case su 3 dovrebbero essere ristrutturate “energeticamente” parlando; ma come spesso accade in Italia, anche in questo caso, si sta facendo facile allarmismo e confusione.

Infatti, per salire fino a 4 classi energetiche è sufficiente sostituire gli infissi, installare un impianto solare termico a circolazione naturale ed una caldaia di ultima generazione. Ed il costo per questo tipo d’investimento si aggira tra i 12.000 € e i 15.000 € per un immobile di circa 75 mq. Vista in quest’ottica non sembra certo una missione impossibile raggiungere l’obiettivo del 2030. Certo, ci sarà bisogno di accompagnare questi cambiamenti con misure ad hoc del governo italiano per sostenere economicamente i cittadini che dovranno affrontare questo tipo d’interventi.

Un altro elemento che ci permette di affermare che l’opinione pubblica italiana non è per niente spaventata da questa transizione energetica, è dato da un’indagine svolta da SWG per conto di Confindustria Assoimmobiliare che fotografa l’impatto della Direttiva, attualmente in discussione al Parlamento Europeo, sulle scelte dei proprietari e dei potenziali acquirenti. 

Da questa analisi emerge che il 56% di coloro che intendono acquistare una casa dichiara di volerla di classe A e il 55% esclude di acquistarne una con valori energetici più bassi (da E a G) anche se costasse di meno. Dunque, gli italiani chiedono abitazioni di classe energetica A e la direttiva Ue sulle ‘Case green’ è dunque l’occasione per rinnovare il parco immobiliare del Paese.

Ma non è solamente l’Unione Europea a puntare sulla classe energetica, ci sono anche le banche ad esempio. Non è un caso che negli ultimi anni hanno realizzato moltissimi prodotti di mutuo ad hoc per gli immobili “green”. Ed è sempre dal mondo bancario, e più precisamente dalla circolare 285/22 di Banca d’Italia, che proviene l’invito ad eseguire perizie/valutazioni tenendo conto della classe energetica. 

Insomma, appare evidente che stiamo attraversando un forte cambiamento nel mondo immobiliare e che la classe energetica diventerà sempre più un elemento determinante da qui in avanti. Per questo motivo, Euromq.it ha deciso di puntare, da tempi non sospetti anche su questo aspetto, inserendo nelle valutazioni immobiliari il suo peso economico, che se rilevato, può generare un aumento del valore di mercato dell’immobile. 

Da come possiamo vedere da questa immagine estratta da una valutazione di euromq.it, una casa energivora ha un costo altissimo in termini di consumi per il proprietario dell’immobile. Si può stimare che il costo medio annuo per la climatizzazione di un immobile di circa 70 mq è pari a 180 euro se in classe energetica A; mentre se lo stesso immobile fosse in classe F la spesa media annua sarebbe pari a 901 euro. Una differenza di costo enorme, che se rapportata a 30 anni, significherebbe un risparmio di circa 22.000 euro.

Per tale ragione, si può ammettere senza ordine di smentita che una casa con un’alta classe energetica, derivante da una serie di investimenti economici sostenuti, può far crescere, soprattutto in prospettiva, anche di un 30% il suo prezzo di mercato.



Il domani del real estate sarà sempre più legato al valore della classe energetica e noi intendiamo supportare i nostri partners agenti immobiliari nel “vivere” questa transizione del mercato da protagonisti.