Trattativa per gli immobili, Milano è la città peggiore.
Trattativa per gli immobili, Milano è la città peggiore.
Tra marzo/giugno 2023 euromq.it ha rilevato un margine di trattativa per gli immobili (medio) sui prezzi, del 18% nel territorio nazionale. Milano è al 13%. Catania è la città dove si può trattare di più (22%).
Sta suscitando molto interesse l’ultimo studio del Consiglio Nazionale del Notariato che ha rilevato un crollo generalizzato dei mutui ed un calo delle compravendite già ad inizio 2023 ed in progressione entro la fine dell’anno con segno meno a doppia cifra.
In particolare, la ricerca – che si basa direttamente sui dati statistici notarili – ha registrato un calo medio del 23,56% dei mutui concessi nel primo bimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa tendenza sul fronte dei mutui conferma le anticipazioni emerse lo scorso aprile nel bollettino periodico di euromq.it sullo stock immobiliare.
Sul fronte delle compravendite, la flessione è stata pari al 2,72%, molto meno marcata rispetto a quella dei mutui, ma che manifesta comunque una tendenza al ribasso in questo inizio 2023 per il mercato immobiliare italiano.
Vista la complessità dell’odierno mercato immobiliare, è interessante conoscere anche il margine di trattativa che si ha sui prezzi esposti per gli immobili in annuncio. Su questo versante, ci sono molto utili i dati di una ricerca eseguita da ReOS – attraverso il big data di euromq.it – che ha analizzato proprio la differenza tra le medie prezzo di annuncio e quelle di compravenduto nelle maggiori città italiane.
Quello che emerge è che nel periodo marzo-giugno 2023 il margine di trattativa medio disponibile per gli acquirenti, su tutto il territorio nazionale è stato del 18%, un dato che testimonia ancora un mercato immobiliare in salute, nonostante i dati sconfortanti sul fronte dei mutui e delle compravendite.
Tra tutte le maggiori città italiane, è soprattutto nel mezzogiorno che la trattabilità è più alta. Troviamo infatti al primo posto Catania con il 22%, seguita da Napoli con il 21% e Bari con il 20%. Dietro a queste tre città, ci sono poi Torino e Padova con il 19%; Firenze e Palermo con il 18%; Roma, Genova e Cagliari con il 17%; Bologna con il 16%.
La città con il minor margine di trattativa è invece Milano che con il suo 13% si trova 5 punti sotto la media nazionale. Se a questo dato, aggiungiamo da una parte il -3,74% del numero di compravendite rilevato dallo studio del Consiglio Nazionale del Notariato nel primo bimestre 2023; e dall’altro il +16% del numero di immobili in vendita a giugno 2023 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (fonte euromq.it), si evince chiaramente che – nel capoluogo lombardo – sta aumentando il prodotto in vendita, ma i venditori non intendono ancora abbassare sufficientemente il prezzo.
In questo scenario, sarà importante la capacità persuasiva degli agenti immobiliari milanesi nello spiegare ai venditori lo stato particolare del mercato e fargli trarre le dovute conseguenze.
Ad avvalorare la tesi di Milano, troviamo la situazione del mercato di Torino dove, da una parte, lo studio del Notariato afferma che, nel primo bimestre del 2023, le compravendite sono in controtendenza rispetto alla media nazionale, attestandosi ancora con un dato positivo pari al 3,26%; e dall’altra, troviamo l’andamento medio del numero d’immobili presenti sul mercato pari al -6% (fonte euromq.it). Segno evidente, che, a differenza di Milano, nel capoluogo piemontese, il prodotto esce dal mercato molto più velocemente rispetto ai nuovi ingressi.
Quello che emerge, da questa fotografia è tendenzialmente chiaro. Se – come annunciato – i tassi di mutuo continueranno a crescere nei prossimi mesi accompagnati da una sostanziale ostilità ad abbassare i prezzi, ci ritroveremo di fronte ad un 2023 all’insegna di un deciso rallentamento per le compravendite immobiliari.
Studio condotto su un campione rappresentativo di valutazioni eseguite dai professionisti partner con l’ausilio dell’AVM proprietario di ReOS Srl.
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